18 settembre: De Rossi esonerato. La Roma a Juric | |||
|
|||
- | |||
- | |||
UN FULMINE A CIEL SERENO L'annuncio ufficiale del nuovo allenatore arriva (come quel 16 gennaio) nel pomeriggio, quando l'AS Roma comunica l'accordo raggiunto con Ivan Juric fino a giugno 2025. In sostanza, in 8 mesi si è passati da Mourinho, cacciato perché non manteneva il basso profilo voluto dalla dirigenza, a Juric, quello che voleva tagliare la gola a Vincenzo Italiano in un Torino-Fiorentina, che prendeva a parolacce i giornalisti in sala stampa e che, dati i suoi comportamenti in campo, ha all'attivo diverse giornate di squalifica. Il tutto, riferendoci alla dirigenza, dopo aver USATO Daniele De Rossi per 8 mesi. Col senno di poi, ma anche con quello del 16 gennaio quando pensavo la stessa cosa, io dico che De Rossi non doveva accettare l'incarico. Vuoi per l'inesperienza, vuoi perché era già chiaro a quell'epoca che l'intento della dirigenza fosse quello di trovare un parafulmine, un uomo, un simbolo di Roma, che non sarebbe mai stato contestato da una tifoseria incazzata per l'assurdo esonero dell'allenatore portoghese. Ma oggi più di ieri vale quanto scrissi quel giorno, riferendomi alla dirigenza americana, nel momento in cui veniva annunciato Daniele: "...non ci saranno più sconti. Perché la Roma è una cosa seria, non un american business". Questa gestione, per quanto mi riguarda, non merita rispetto. Questi signori hanno illuso la tifoseria più bella, più innamorata del mondo e soprattutto sempre presente. E non ingannino le centinaia di milioni investiti (i bene informati valutano circa un miliardo di euro finora, l'esborso complessivo nei 4 anni di presidenza dei Friedkin). Perché l'investimento tornerà con gli interessi nelle capienti tasche di father&son, nel momento in cui ci sarà il via libera definitivo alla costruzione del nuovo stadio e la società verrà venduta. Perché quello è il vero obiettivo: vendere la Roma. IN BOCCA AL LUPO JURIC! Daje Roma! |
|||
- |